Hubblog ha cambiato veste! Ci trovate al nuovo indirizzo hubblog.it, venite a scoprire il nostro nuovo look!
Visualizzazione post con etichetta intervista. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta intervista. Mostra tutti i post

venerdì 1 febbraio 2013

SOCIALNET: Intervista con Dio. La straordinaria storia di @lddio, il fenomeno cult di twitter.

I fedeli, oggi, si chiamano follower. E Dio (@lddio), fenomeno di culto per la community di twitter, lo sa bene. Così bene che abbiamo deciso di intervistarlo e farci raccontare la sua storia: da studente spiantato di filosofia a dio dei 140 caratteri, corteggiato dai giornali, dalle agenzie di comunicazione e dal web. 



Ed ecco il video esclusivo:





mercoledì 25 aprile 2012

SCENOGRAFIE URBANE: La street art di Elfo tra installazioni, umorismo e social network

Qualche tempo fa intervistando Gec Art ci aveva fatto il nome di uno street artist che a lui piace molto: Elfo. Ci siamo documentati e dobbiamo confessarvi che ha molto colpito anche noi. Lo abbiamo intervistato via skype, per conoscerlo un po' meglio e parlare di streetart con lui.

 Contestual Face

 Resistance!

Elfo, classe '79, diplomato in ragioneria, ha cominciato con la street art giovanissimo, nel 1994 a Brescia. Con la propria crew di writer ha eseguito per oltre 11 anni graffiti e bombing in tutta Italia, ma dal 2005 si è dedicato a installazioni performance più concettuali, seguendo l'evoluzione della street art.

I social network sono lo strumento attraverso il quale Elfo riesce a proporre al pubblico le proprie installazioni e/o performance. "Quando ho iniziato, la street art - intesa come writing - prevedeva la strada (e il territorio) come canale di fruizione dei graffiti. Dopo diversi anni di attività i graffiti hanno perso un po' della loro forza iniziale e la possibilità di innovare e sperimentare ne è uscita limitata. Per questo dal 2005 mi sono concentrato su nuovi modi di espressione agendo direttamente sul contesto urbano ed extraurbano."

Questa evoluzione, associata all'esplosione della rete, ha fatto si che il web sia divenuto parte integrante del mio lavoro. Le mie installazioni si trovano spesso fuori mano e le performance sono limitate nel tempo: proprio per questo necessitano della rete e, in particolare dei social network - come canale attraverso il quale le opere vengono fruite, oltre naturalmente alle mostre".

 Impacchettamenti

Elfo ci confessa come ultimamente sia diventato anche molto più attento all'estetica delle foto proprio per il ruolo che ricoprono nella fruizione da parte degli utenti del suo lavoro. Poi si spinge oltre, e ipotizza che in futuro il web potrebbe diventare per gli street artist la nuova strada, il terreno principale su cui opereranno.

I lavori di Elfo sono caratterizzati dalla spontaneità, dall'umorismo, sono "grezzi" e spesso nascono intorno ad un luogo o un elemento specifico. L'ultima sua installazione è FAT SQUIRREL. "Era da un po' che aveva puntato quell'albero storto e ci ho messo un mesetto a farmi venire un'idea che mi soddisfacesse. A volte le idee mi nascono immediatamente vedendo un elemento del paesaggio o della città, altre volte penso a diverse soluzioni prima di finalizzare l'installazione".

Fat Squirrel

Tra i lavori che hanno riscosso più successo Elfo ricorda le Contestual Face, oltre alla Pannocchia con la scritta Resistance! "immediati e facili da comprendere". Tra i suoi preferiti cita il Bonsai Liberation Front, gli "impacchettamenti" e i "trasferimenti" ai quali "manca forse un pò di estetica ma hanno sicuramente un grande forza concettuale". L'idea per i "Transfer" gli è venuta a Parigi quando ha visto un biglietto in cui era stato scritto che si cercava una lampada da tavolo, con gli estremi della persona da contattare . Lo ha staccato e se lo è portato via non sapendo bene cosa fare ma sapendo che avrebbe fatto qualcosa. Poi tornato in Italia lo ha appeso nel sud con l'obiettivo di allargare la ricerca della lampada. Da lì è nata l'idea di trasferire alcuni oggetti, una sorta di taglia e incolla un teletrasporto manuale; da allora questo concetto si è evoluto e oggi è passato dal trasferimento spaziale al trasferimento nel tempo con il Leaf season transfer.

 Bonsay Liberation Front

Transfer 

Leaf season transfer

Elfo afferma che il suo lavoro, più che da altri street artist, è stato influenzato da Marcel Duchamp, una sorta di padre spirituale "Ho un approccio dadaista all'arte. Nel mio lavoro cerco di prendere cose che non sono in sè artistiche e renderle arte". Ci fa l'esempio di alcuni lavori più criptici: una foto in cui "si vedono dei pezzetti di carta per terra: il mio lavoro è stato quello di strapparli uno a uno. E' un gesto che in se non è artistico ma quando viene fatto da un artista (o presunto tale) lo diventa, esattamente come portare una latrina nel museo. Ho la presunzione di cercare di fare diventare artistiche queste performance".


Tra gli artisti che lo hanno ispirato e che apprezza figurano i Land Artist, "che usavano la natura come tela per le loro opere, Brad Downey, Voina group, Dondi - attivo negli anni 70 e considerato come uno dei più influenti writer- , e Futura 2000 - attivo negli anni '80 e pioniere della street art più astratta.

A fine intervista scopriamo che a Elfo, diversamente da molti altri artisti, "non interessa arrivare a tutti, che tutti capiscano il mio lavoro, basta che pochi capiscano; magari un giorno cambierò idea, o sbaglio, ma per ora mi basta questo".

Sotto potete trovare i link ai canali di Elfo sul web. Fateci sapere se piace anche a voi.

I lavori di Elfo:
Profilo Facebook  // Blog // Album su flickr // Primi lavori



mercoledì 28 dicembre 2011

SCENOGRAFIE URBANE: Gec Art e l'uomo incastrato in una Tv

Qualche post fa vi abbiamo presentato Gec Art e abbiamo raccontato l'avventura dell'Omaggio a Pellizza da Volpedo per la Val di Susa.
Negli scorsi giorni, siamo andati a trovare Gec nel suo studio di Torino per conoscerlo di persona, fargli qualche domanda e dare un'occhiata ravvicinata alla sua attività tra arte, strada, installazioni e grafica.





Gec Art gioca con l'uomo moderno: una creatura intrappolata in un monitor (di televisore, o di computer...).
Un protagonista dallo sguardo ancora romantico e malinconico che cerca di arrampicarsi, come un Raperonzolo postmoderno, su spine e cavi elettrici, quasi a voler ritrovare la strada, o a cercarne una propria.





Gec Art si muove su strada (Italia, Parigi, New York... ) e sui social.
Così come per l'Omaggio a Pellizza da Volpedo ha "reclutato" il proprio quarto stato attraverso Facebook, allo stesso modo ha invaso Parigi con "topi tecnologici" inviati da chi lo segue sul web.




"Ho ideato il progetto dopo aver letto un articolo in cui si descriveva Parigi come la città a più alta densità di topi in tutta Europa. Ho deciso di invaderla a mia volta con topi geneticamente e tecnologicamente modificati che, come i loro fratelli in carne ossa, si nutrono di cavi elettrici. Raccolti attraverso un passaparola su Facebook, questi mouse stati inviati a Torino da decine di conoscenti ed estranei da varie parti d’Italia. Sono poi stati catapultati nella capitale francese e abbandonati al loro destino.





"Una volta sguinzagliati nei vari angoli di Parigi, i topi non sono passati inosservati: alcuni passanti hanno scattato fotografie, altri li hanno gettati nei cestini, altri ancora hanno cercato indizi sulla loro origine, qualcuno si è portato via degli esemplari."





"Questo perchè, al contrario dei graffiti, - spiega Gec Art - la street art in tutte le sue forme (affissioni, installazioni...) è fatta per essere effimera e temporanea, per modificarsi e interagire con chi la guarda e, addirittura, con chi magari la vuole eliminare."
Non esiste street art senza il lavorio del tempo sui materiali, senza l'occhio e la reazione di chi la osserva e vi interagisce.


Una curiosità: il re dei tecnoratti, raro esemplare di mouse appartenente a uno dei più antichi Ibm, (unico topo lasciato bianco, come richiesto dal proprietario stesso a Gec Art al momento della consegna) è stato avvistato l’ultima volta in una sala del Louvre.





Sempre ai suoi fan, e non solo, Gec ha chiesto aiuto per costruire un'altra opera che parla di pop, di art, di miti e di contemporaneità: la Marilyn centralinista di 89.24.24 - generazione senza miti.




 Di cosa potrebbe essere "fatta" questa Marilym precaria se non di... sogni? Fogli, appunti, fotocopie su cui gli studenti hanno versato il proprio sudore e i propri sogni, per conquistare un futuro che si sta rivelando... tutt'altro che luminoso. Dispense universitarie fornite, anche in questo caso, direttamente a Gec dai fan che lo seguono su strada e su web.




Abbiamo raccolto alcune opere di Gec in un album sulla nostra pagina Facebook e vi invitiamo a seguirlo sul suo profilo Facebook e sul suo sito. In una sezione, potete trovare anche i gadget (tutti i pezzi sono a tiratura limitata).

Infine, abbiamo chiesto a Gec di segnalarci 5 tra i suoi artisti di street art preferiti.
Ecco la lista in cui tuffarsi. E se di qualcuno vi avevamo già parlato... non mancheremo di esplorare e raccontarvi ognuno di questi artisti.


- Slinkachu, dal Regno Unito

- Evol

- VOINA, collettivo russo

- ELFO, da Brescia

- BR1, da Torino



Gec Art è nato nel 1982 a Cuneo e attualmente lavora a Torino come grafico.




Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...